Tour de France 2020, le misure al vaglio per rendere la corsa il più sicura possibile: limitazioni anche per media e pubblico

Prendono sempre più forma le misure di sicurezza per il Tour de France 2020. Al momento sono due gli scenari plausibili che ASO sta paventando per la prossima edizione della Grande Boucle, con l’intenzione di usare il Giro del Delfinato come corsa di prova. Nell’attesa comunque di avere i protocolli del Ministero della Sanità francese per il mese di settembre, che inevitabilmente dipenderanno dalla situazione sanitaria in atto, alcune decisioni sembrano ormai già prese. Tra queste quella che più volte è stata anticipata è la riduzione del parco macchine della carovana pubblicitaria, che sarà praticamente dimezzata con oltre un centinaio di mezzi in meno. Confermata ormai l’assenza delle miss sul podio finale, ci sarà dunque una sola persona assieme ai corridori premiati, con l’obiettivo di far rispettare le distanze minime alla consegna delle maglie, che saranno sanificate prima di essere consegnate.

Per cercare di limitare le occasioni di contagio e di contatti quando non si è in corsa, non ci saranno trasporti aerei per i corridori, mentre l’obiettivo è di separare le squadre negli hotel, cercando di assegnare ogni squadra ad un piano diverso. Si attendono inoltre anche limitazioni importanti per i giornalisti (nonché per gli invitati VIP), che potrebbero non avere più accesso né al traguardo né ai bus delle squadre. Per le interviste l’obiettivo è infatti creare delle strutture in cui si possano mantenere le distanze tra corridori e media, ma anche tra media stessi. Probabile la creazione di mixed zone e paddock appositi. Si prevede inoltre, come per il Giro d’Italia, che alcune interviste vengano trasmesse in video-conferenza. Limitazioni aggiuntive anche per i fotografi, specialmente per quanto riguarda la linea d’arrivo, dove spesso si notano importanti concentrazioni di operatori molto ravvicinati fra loro.
L’obiettivo è dunque evitare che dopo il traguardo, momento in cui i corridori si fermano, si creino i consueti assembramenti.

Se le porte chiuse restano uno scenario che tutti vogliono evitare, ci saranno inevitabili restrizioni anche per il pubblico. Come successo alla Parigi – Nizza, le zone di partenza e arrivo saranno transennate e l’accesso sarà dunque consentito solamente a 5000 persone totali, con il pubblico che non potrà avere accesso ai corridori (il timore è che con selfie o autografi si possano avere rischi di contagio). Nelle salite inoltre non sarà possibile arrivare in macchina o camper, ma per poter salire bisognerà farlo in bici o a piedi. Un modo per non restringere le carreggiate in salita, creando maggiori spazi anche fra tifosi.

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